Domande e risposte
Che carburante impiegano le auto d’epoca?
Benzina verde con l’aggiunta di una additivo che lubrifica le valvole – in sostituzione del piombo presente nella vecchia benzina super-. Per le auto più sportive si può aggiungere un ulteriore integratore che alza il numero degli ottani. I diesel d’epoca sono ancora poco numerosi, ma per questa categoria basta il carburante che si trova nei distributori.
Perché scegliere un’auto d’epoca?
Ci sono molte ragioni: la prima è, senza dubbio, la bellezza e l’originalità che caratterizza le auto del passato. Un’auto d’epoca è una scelta di gusto, perché è un’alternativa all’omologazione, è una scelta di guida slow e una ricerca delle radici industriale e sociali del proprio tempo. E’ anche un moderato investimento, visto che molti modelli d’auto, diventando d’epoca, tendono ad acquistare sempre più valore. Infine, dà la possibilità di riscoprire – nell’epoca delle centraline e dei computer - un’arte antica: quella della meccanica con il piacere di “mettere le mani” di nuove nei motori e la soddisfazione di sapere come farli ripartire.
L’auto d’epoca è per soli ricchi?
Un luogo comune sbagliato. L’auto d’epoca può spaziare da 1000 euro a 50 milioni. Ovviamente, la vendita di un’auto a decine di milioni fa notizia, mentre, se si vendono 100 auto a tremila Euro l’una, nessuno ne parla. Qui nasce l’idea deformata che il mondo Classic sia riservato ai più abbienti. In realtà, il 95 per cento degli appassionati sono persone nomali che coltivano un hobby assieme a vecchi e nuovi amici.
Quando diventa d’epoca un’auto?
Attualmente il limite è 30 anni, considerando anno di produzione e immatricolazione coincidenti nello stesso anno.
Come si stabilisce se un’auto è originale?
L’originalità dipende da tanti fattori: interni, accessori, motore etc. Di base la linea guida dei diversi enti certificatori è il rispetto delle dotazioni, colori e caratteristiche con le quali una particolare auto venne prodotta.
Come si restaura un’auto d’epoca?
E’ sempre più facile perché, crescendo l’interesse per il mondo heritage, cresce anche il numero di meccanici e carrozzieri specializzati. Per i pezzi di ricambio c’è un fitto circuito di rivenditori specializzati mentre, per le parti deperibili – guarnizioni, tubi di gomma/ruote – diverse ditte provvedono nuovi pezzi e materiali con disegno originale.
E’ sicuro guidare un’auto d’epoca?
L’auto d’epoca non è fatta per correre o per un impiego quotidiano e, ovviamente, manca degli ultimi accessori in fatto di sicurezza. All’epoca del loro lancio, però, su quelle stesse auto hanno viaggiato in milioni, il che le rende ragionevolmente sperimentate. La risposta, perciò, è un cauto sì: è sicuro guidare un’auto d’epoca, a patto di guidare piano e godersi il viaggio dopo essersi assicurarti che gli elementi principali – freni, trasmissioni e gomme – siano in buono stato.
Come si conserva un’auto d’epoca?
Non è, in media, né difficile né costoso perché la meccanica è affidabile e l’elettronica poco sviluppata. Di conseguenza, è sufficiente una “revisione” ogni 4 anni – considerando 500/1000 km all’anno di percorrenza –. L’importante è muovere l’auto con regolarità: un impiego mensile di circa 30 km la mantiene in ottima salute.
Quanto costa l'assicurazione per le auto d'epoca?
Le polizze per le classiche: Tanta scelta e nessun salasso
Il possesso di un’autovettura storica è agevolato anche dalla ormai consolidata prassi delle compagnie assicurative di offrire le proprie polizze ad un premio inferiore rispetto a quello normalmente applicato alle vetture moderne. Il panorama dai vantaggi assicurativi è vasto, alcune compagnie si limitano a richiedere l’iscrizione della vettura, o del proprietario, ad uno dei club presenti sul territorio, per altre è necessario possedere determinate certificazioni dell’autoveicolo.
Quali sono le regolamentazioni per il bollo auto?
I autoveicoli ultratrentennali sono esenti dal pagamento della tassa automobilistica (bollo auto), l'esenzione è automatica e non occorre quindi né presentare alcuna domanda né iscrivere il mezzo in appositi registri.
Nel momento in cui un autoveicolo ultratrentennale viene posto in circolazione su strade e aree pubbliche, il proprietario è tenuto a pagare, per l’intera annualità, una tassa di circolazione forfettaria di importo pari ad Euro 28,40, non assoggettabile a sanzione in caso di ritardato pagamento.
Il conducente deve portare con sé la ricevuta di pagamento della tassa di circolazione perché è previsto il controllo su strada da parte degli organi di polizia.
I proprietari degli autoveicoli ultraventennali, di particolare interesse storico e collezionistico (non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell'esercizio di attività di impresa, arti o professioni), fino al 31/12/2014 erano esenti dal pagamento della tassa automobilistica purché in possesso dell'attestato di storicità rilasciato dall'ASI (Auto-Moto Club Storico Italiano).
La Legge 23 dicembre 2014, n.190 (Legge di stabilità per il 2015) all'art.1 comma 666 ha disposto modifiche dell'art. 63 della legge 342/2000: a partire dal periodo d'imposta decorrente dal 1° Gennaio 2015, tutti i veicoli (autoveicoli e motoveicoli) compresi tra i 20 e i 29 anni sono assoggettati alla normale tassa automobilistica regionale di possesso istituita con DPR. n. 39/1953 e disciplinata dalla legge n. 53/1983.
Dal 01 gennaio 2015, le date di scadenza dei pagamenti degli autoveicoli che fino al 31/12/2014 erano riconosciuti di particolare interesse storico e collezionistico e che sono compresi ancora tra i 20 e i 29 anni, per l'anno 2015 e seguenti saranno:
Per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo con potenza effettiva superiore a 35 KW o a 47 CV (o con potenza fiscale superiore a 9 cavalli se immatricolati fino al 31 dicembre 1997) entro il 02 febbraio 2015 per la periodicità gennaio – dicembre 2015. Negli anni futuri e fino al compimento del 29° anno compreso, il bollo avrà sempre periodicità gennaio – dicembre di ogni anno; Per gli stessi autoveicoli di cui alla precedente lettera con potenza effettiva fino a 35 KW o a 47 CV (o con potenza fiscale fino a 9 cavalli se immatricolati fino al 31 dicembre 1997) il primo bollo di raccordo con periodicità gennaio – luglio 2015 (entro il 02 febbraio 2015) e successivamente, bollo con periodicità agosto 2015 – luglio 2016 (negli anni futuri, la periodicità sarà sempre agosto - luglio).