Definizione delle autostoriche, certificazioni di origine e di autenticità: si tratta di una materia complessa. Esistono diverse regolamentazioni in merito alle auto storiche, ma il comune denominatore resta sempre lo stesso: il riconoscimento di un valore che va oltre la materialità della vettura stessa.

Un desiderio che a quanto pare accomuna “mortali” appassionati e leggende del mondo del rally. Anche Miki Biasion, pilota e collaudatore che ha legato indissolubilmente il proprio nome a quello di Lancia, ha infatti di recente conquistato la Fulvia Safari HF dei suoi sogni,decidendo di procedere con la certificazione.
Si tratta di uno dei servizi offerti da FCA, che permette di richiedere il certificato di origine di una vettura storica, fanne attestare l’autenticità e di sottoporla ad un accurato restauro per riportarla al suo fascino originario.



Tornando a Biasion e alla sua Fulvia Safari, ecco la storia di questo “ritrovamento” raccontata attraverso le sue stesse parole:

“Non ho mai guidato la Fulvia in competizione, per me è un po’ come la donna che hai sempre desiderato senza mai riuscire a conquistare. Essendo l’unico pilota italiano che ha vinto il Rally Safari cercavo una vettura che mi ricordasse questa gara. Sono venuto a sapere che nel ‘76 fu costruita da parte di Lancia una serie limitata di Fulvia HF col nome Safari, con dei colori e ruote particolari. Riuscii a trovarne solo un esemplare e contattai il proprietario: non solo non era in vendita, ma si trattava dell’auto con cui aveva portato la sua fidanzata all’altare. La moglie non voleva privarsene assolutamente e anche lui non era molto convinto. Mi disse una cosa che non potrò mai dimenticare: non venderei mai quest’auto, se non fossi tu a comprarla. E così eccola qua: prestazioni ancora brillanti, bellissima maneggevolezza e ottimo inserimento in curva. È una vettura di 1300 cm3 e potenza intorno ai 100CV, naturalmente a trazione anteriore.”

La Fulvia Safari HF non poteva che meritare l’attenzione di Lancia Classiche che ne ha certificato la garanzia e in questo modo dato valore, oltre la materialità della vettura, al rapporto intimo e appassionato che si crea tra il pilota e la propria auto.

Infine, una curiosità, raccontata dallo stesso da Biasion. Storicamente, il simbolo della squadra corse Lancia è un elefantino, riportato anche sulla Fulvia Safari. E un elefantino ha segnato un episodio della vita sportiva di Miki che ha davvero dell’incredibile. Nell’88-89, mentre il Gruppo Fiat stava cercando da 19 anni di vincere il famoso East African Safari Rally senza successi, durante una ricognizione ai confini della Somalia, un capo tribù si gettò in mezzo alla strada in cerca di aiuto: un cucciolo di elefante era rimasto imprigionato in una palude e stava morendo disidratato. Biasion non ci penso nemmeno per un attimo: chiamò l’assistenza tramite la radio, imbracò l’elefante e lo legò a due Delta Martini, la sua e quella di Recalde. Dopo 4 ore di tentativi per estrarre l’animale dalla palude, i due piloti riuscirono a salvarlo.

Sembra proprio che il karma esista: Miki Biasion ottenne la vittoria al Rally Safari per due anni consecutivi!

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