Il merito della Mini va all’ingegnere britannico di origine greca Alec Issigonis che riuscì a progettare un’utilitaria da città capace di catturare l’immaginazione. Sebbene la Mini fosse più corta di una Fiat 500, garantiva notevole spazio per i passeggeri. Il peso contenuto, il motore da 850 cm3 e la sorprendente tenuta di strada, ne fecero un’auto non solo comoda, pratica ed economica, ma anche molto divertente. Da subito divenne molto più che una macchina da città. E la sua fama crebbe all’arrivo delle versioni più potenti della Cooper e Cooper S, che consacrarono la Mini sul circuito di Montecarlo. Il successo fu enorme, tanto che venne costruita su licenza anche dalla Innocenti in Italia fino al ‘75. La Mini classica venne prodotta in Gran Bretagna fino al 2000. Nel 2001 era già sul mercato la sua erede firmata BMW.